Chi di voi è senza peccato...
Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62 Sal 22 Gv 8,1-11
La storia della donna sorpresa in adulterio ha avuto una storia molto curiosa nella chiesa primitiva. Alcuni pensano che, in origine, questa storia avrebbe potuto essere parte del Vangelo di Luca. Questo è perché riflette temi che sono cari a Luca, come ad esempio, la preoccupazione per i peccatori, le donne e la compassione di Gesù.
Nell’episodio della donna sorpresa in adulterio vale la pena sottolineare e riflettere su due risposte di Gesù. In primo luogo quando si rivolge ai farisei dicendo: "Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra contro di lei". Nel suo commento al Vangelo di S. Giovanni, S. Agostino scrive: "Il Signore, nella sua risposta, non è riuscito a rispettare la legge né partì dalla sua mitezza". Con la sua risposta, Gesù obbliga gli accusatori a guardare in se stessi, per esaminarsi e in primo luogo vedere se anche loro sono peccatori. In secondo luogo, alla donna: "Neppure io ti condanno. Va' e non peccare più". Gesù non condanna nessuno: lui non condanna la donna, ma non condanna neppure gli scribi e i farisei, perché la porta della salvezza è aperta a tutti. Tutti vanno via, Gesù rimane da solo con la donna."Misera et misericordia" commenta sant’Agostino. Come la donna,"tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio"(Rm 3,23). Come lei, tutti noi meritiamo la morte, "perchè il salario del peccato è la morte"(Rm 6,23), ma quando Gesù entra in scena, si trasforma la nostra morte in una nuova vita che Egli ci dona con le sue parole di assoluzione:"Neppure io ti condanno Va 'e non peccare più".Giovanni ci ricorda:"Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui"(Gv.3,17). Mentre ci prepariamo per la Settimana Santa, ringraziamo Gesù per la sua misericordia e amore e cerchiamo di ascoltare il suo invito alla donna adultera : và e non peccare più".
fr. Cirillo Walder
Convento S. Maria sopra Minerva, Roma