Lavati nel Giordano!
2Re 5,1-15a Sal 41 e 42 Lc 4,24-30
Che cosa dobbiamo fare per essere purificati? Come possiamo essere guariti dalle nostre malattie spirituali? Spesso e giustamente queste domande vengono nelle nostre menti, specialmente durante la Quaresima, tempo propizio per essere purificati e guariti. Purtroppo, però, come Naaman nella prima lettura, pretendiamo da Dio una risposta spettacolare ed immediata ai nostri bisogni; pretendiamo un cambiamento drastico e visibile nel nostro carattere e nella nostra vita. Manchiamo, come lui, di umiltà. Doveva solo bagnarsi per pochi minuti sette volte nel fiume Giordano. Si trattava di una cosa talmente semplice da risultare offensiva.
Ma, lavarsi nel Giordano (un fiume che ha un aspetto fisico davvero poco attraente), può rappresentare quelle verità ovvie che devono guidare la nostra condotta quotidiana, cioè i comandamenti di Dio e il numero sette significa la completezza o totalità. Lavarsi nel Giordano significa decidere definitivamente di seguire quei comandamenti. Significa evitare i peccati perché ostacolano l'amore di Dio per noi e rendono la nostra vita letteralmente infernale. E, Naaman il lebbroso (il cui nome significa "gradevole"!) si accorge del cambiamento. La sua pelle diventa come quella di un ragazzo pulito. Quest'immagine risveglia in noi una visione di innocenza e troviamo la speranza di diventare innocenti di nuovo, non con un'innocenza di ignoranza, ma con un'innocenza di sapienza, appunto, gradevole.
fr. Alfred White,
Convento San Domenico di Siena