Un processo di cristificazione
Dn 9, 4-10 Sal 78 Lc 6, 36-38
Questi pochi versetti ci danno il cuore del messaggio evangelico: ci rivelano che Dio è Amore e Padre misericordioso. Gesù lo rende presente nella sua persona. La stessa cosa Egli esige dai noi, suoi discepoli.
La vita cristiana è essenzialmente imitazione di Dio, del suo amore misericordioso, dell’infinita bontà e dell’inesauribile sua generosità. Il perdono che noi concediamo ai fratelli è frutto dell’amore di Dio che ci ha raggiunti, è segno della presenza in noi del perdono di Dio, è dono e partecipazione alla misericordia del Padre.
“Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre vostro”.
E’ una meta altissima, anzi divina, diremmo impossibile all’uomo; eppure, Gesù lo ha comandato.
In realtà, questa è per noi una via di salvezza. Dice, infatti:
“Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato”.
Io sento che il mio cuore mi condanna, perché sono un peccatore; ma ho una strada di salvezza: quella d’esser misericordioso; quella di non giudicare, non condannare, anzi perdonare.
Se io perdono tutto, tutto mi sarà perdonato; se non condanno, non sarò condannato; ciò facendo passo dalla morte alla vita, come afferma ancora Giovanni.
Sono certo – Gesù me lo assicura – che sarà fatto altrettanto a me.
fr. Ermanno Rossi
Convento di S. Maria sopra Minerva di Roma