Giona, un segno di « normalità un po’ ribelle »
Gio 3,1-10 Sal 50 Lc 11,29-32
Chissà quante volte abbiamo pregato il Signore chiedendo un segno prima di prendere una decisione importante! Signore dammi un segno! Il segno proposto dal Vangelo è il segno della fedeltà a Dio vissuta da Gesù docile alla volontà del Padre! Al di là di cosa saremo chiamati a fare, il segno e l’esempio rimane per noi sempre Cristo. Di fronte ad un’umanità che chiede aiuto, Gesù dona tutta la sua vita! E’ quello che ci viene chiesto: imitare Gesù nella donazione, nel perdono, nell’accoglienza, nella disponibilità, nella tenerezza, nella predicazione, nella testimonianza. Questo fa di noi a nostra volta segno ed esempio per gli altri. La vocazione a essere come Cristo, e quindi segno di donazione per i nostri fratelli, è, sull’esempio di Giona, un vero cammino tutt’altro che facile!
Prima di andare a predicare ai Niniviti Giona si ribella a Dio, scappa, è gettato in mare, passa tre giorni nel ventre di un pesce, prega, e alla fine si convince e predica alla città di Ninive! Quando i Niniviti si ravvedono sembra quasi scontento della troppa misericordia di Dio … insomma, non so voi, ma io mi ci ritrovo un po’!
Questo tocco di “normalità un po’ ribelle” mi da coraggio. Non ne faccio un alibi alle mie pigrizie, anche spirituali, ma mi fa accogliere maggiormente la bellezza di un Dio così grande che, nonostante le mie fughe mi convince che vale la pena seguirlo e vale la pena essere segno autentico, perché riflesso della vita che Gesù mi insegna e chiede di vivere.
fr. Gian Matteo Serra
Convento santa Maria sopra Minerva