Pio Del Corona è Beato
Il 19 settembre 2015 nella Diocesi di San Miniato (Toscana – Italia) Pio Alberto Del Corona, frate domenicano della nostra Provincia, sarà beatificato con una celebrazione presieduta dal Card. Angelo Amato, Rappresentante del Santo Padre Francesco. Pio Alberto nasce a Livorno il 5 luglio 1837 da Giuseppe ed Ester Bucalossi di cui è quarto ed ultimo figlio.
Portato allo studio e alla serietà di impegno frequenterà la scuola dei padri barnabiti, ma il grande amore che nutriva per s. Caterina da Siena, del quale era "innamorato pazzo" come lui stesso disse, lo fece propendere per la scelta di vita religiosa domenicana.
La decisione la prese ai piedi della madonna di Montenero. Il nome con cui chiamerà, nel corso della vita Maria, con più frequenza, era : " Piena di Grazia ". Entrò nel convento di S. Marco in Firenze dove vi trascorse 20 anni, nella cella, (oggi facente parte del Museo di san Marco) della Trasfigurazione. Ricevette la consacrazione episcopale a 37 anni.
L'Opera del suo cuore fu la fondazione dell'Asilo, come chiamava il monastero di via Bolognese a Firenze. Perchè questa fondazione domenicana femminile ? Avendo una solida formazione unita ad un animo nobile e sensibile, nell'alveo della spiritualità domenicana, maturò leggendo la vita di S. Girolamo e di S. Paola romana, di costituire un monastero dove le donne consacrate unite ai frati predicatori si sarebbero ritemprati nello studio delle Scritture per trasfonderle negli animi soprattutto giovanili. Educò quelle anime ad una pietà illuminata attraverso lo studio delle Sacre Scritture, l’amore all'Eucarestia e la presenza di una spiccata devozione allo Spirito Santoche dava un tocco di originalità, nel 1872, alla fondazione domenicana, vista come un modello in quegli anni. Ne è prova che fondatrici di note Congregazioni domenicane desiderarono essere formate da lui, come la Madre Luigia Tincani e la Madre Antonia Lalia. Dopo l'esercizio del ministero episcopale, accettato veramente per obbedienza al Papa che non desistette di fronte alle sue lacrime e al suo desiderio di esonero, trascorse gli ultimi anni, quasi cieco , nel convento di S. Domenico di Fiesole. La dipartita da questo esilio, come chiamava l'esistenza terrena, verso la patria celeste avvenne nel monastero di via Bolognese, opera del suo cuore, dove per suo espresso desiderio fu sepolto e dove ci si può recare per pregare dinanzi alla sua tomba.
Prega per noi amato nostro fratello, per il focolare paterno che hai tanto amato e fà che nelle nostre comunità si possa sperimentare l'amicizia e il calore del focolare del santo nostro Padre Domenico.
Fr. Antonio Cocolicchio, O.P.
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