La Violenza travestita da Libertà
Sono da poco arrivato a Bologna per continuare i miei studi filosofici. Con alcuni confratelli abbiamo deciso di uscire per fare due passi per approfittare di una bella giornata e così ammirare un po' le meraviglie bolognesi.
Nel passeggiare per le vie del centro ci siamo però imbattuti in un corteo che proprio in quel momento stava sfilando per la città per rivendicare diritti per le coppie omosessuali e esprimendo il proprio disappunto (anche con slogan ahimè tutt'altro che pacifici) per la manifestazione delle Sentinelle in Piedi che si stava tenendo contemporaneamente in Piazza Galvani.
Prima di continuare però, occorre capire chi sono e cosa fanno le “Sentinelle in Piedi”. Riporto quanto scrivono loro stessi sul proprio sito web: “Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna. La nostra è una rete apartitica e aconfessionale: con noi vegliano donne, uomini, bambini, anziani, operai, avvocati, insegnanti, impiegati, cattolici, musulmani, ortodossi, persone di qualunque orientamento sessuale, perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, ci riguarda tutti e ci interessa tutti."
Fatta questa rapidissima presentazione andiamo ai fatti. Come dicevo stavamo passeggiando allegramente quando sentiamo urla e slogan provenire da poco lontano. Incuriosito sono andato a vedere cosa stesse succedendo e mi sono infiltrato tra questi "strilloni". Cosa vado a vedere? Erano gli stessi del corteo incontrato poco prima che avevano accerchiato le "Sentinelle" per manifestargli tutto il loro disappunto. Da che mondo è mondo, mi si dirà, è lecito compiere una contro-manifestazione autorizzata! È vero, ma c'è modo e modo.
I manifestanti appartenenti al gruppo delle Sentinelle in Piedi hanno infatti dovuto essere protetti da un cordone di polizia in assetto antisommossa perché le parole e i gesti dei contro-manifestanti erano ormai divenuti eccessivi: insulti, grida, improperi, bestemmie, lancio di uova, il tutto in un clima da "caccia all'uomo". E le Sentinelle? In silenzio, come al loro solito.
Leggendo i giornali siamo poi venuti a sapere di scontri avvenuti al termine della manifestazione tra ragazzi appartenenti a sensibilità politiche e sociali diverse. La cosa bella è che molti dei gruppi politici e movimenti che hanno partecipato a questa contromanifestazione si dicono difensori della libertà dell’individuo.
Ed è qui che sorge l'enorme contraddizione: partiti e movimenti che si dicono difensori della libertà, come possono essere loro stessi ad utilizzare le vili armi dell'insulto e della violenza verbale nonchè fisica (lancio di uova e oggetti simili) contro altre persone che manifestano in silenzio e pacificamente? C'è un evidente pensiero di fondo che deve essere smascherato: sei libero di dirla e pensarla fintanto che la pensi come me (nota personale: cioè come la pensa il mondo) altrimenti sei un nemico.
Cari amici e lettori, le cose non sono cambiate rispetto a duemila anni fa: non c'è niente di nuovo sotto il sole, direbbe lo scrittore del Qoelet! Come provarono a mettere a tacere Gesù Cristo mettendolo sulla croce, così avviene anche oggi. Questo però non deve scoraggiarci nel testimoniare opportune et importune (direbbe S. Paolo) che la vera libertà e la vera vita si hanno solo nell'incontro personale con Gesù Cristo, Figlio di Dio fattosi uomo per la nostra salvezza. È l'amore infatti che ci deve spingere (“caritas Christi urget nos” direbbe ancora San Paolo) ad annunciare al mondo la Parola di Dio con tutto ciò che essa contiene, anche quelle parti che al mondo non piace ascoltare.
Se dunque la libertà di espressione è un diritto sacrosanto dell'uomo dobbiamo iniziare a domandare con forza che questo diritto venga esteso a tutti, compresi a coloro che agli occhi di alcuni appaiono come liberticidi e che invece manifestano silenziosamente contro una politica legislativa pericolosa per la libertà di espressione.
fr. Fabrizio P.M. Cambi, O.P.