Tu sei un Giuda!
Is 50,4-9 Sal 68 Mt 26,14-25
"Rabbì, sono forse io?". Queste parole di Giuda mi hanno sempre lasciato basito. Un uomo che manda a morte l'amico e poi ha l'ardire di dire: "Maestro, sono forse io il traditore?". Cos'hai, oh Giuda, per non capire? Cosa ti ha riempito il cuore di odio per Colui che ti ha guardato, ti ha fissato, ti ha amato e ha detto anche a te "Seguimi"? Perchè non vedi? Perchè non ti vedi? Sì, perchè forse neanche tu hai compreso quanto stavi per fare. Anche tu, poi, ti sei disgustato del tuo gesto sconsiderato. Perchè, dunque, chiedere?
Giuda viene definito il traditore. Ma forse è anche lui un tradito, una vittima, un "poveraccio" come tanti di noi. E noi sì che saremmo pronti a definirlo come fa l'evangelista: "il traditore"! Ma quanti di noi possono permettersi di "scagliare la prima pietra"? Non siamo forse davanti ad un peccatore che ha sbagliato, ma certamente era amato da Dio? Gettiamo a terra le nostre pietre, lasciamo cadere le nostre condanne e guardiamoci allo specchio: chi può dire a se stesso di non aver mai tradito qualcuno o qualcosa?
Smettiamo perciò di considerare il peccato di tutti i presunti "Giuda" che ci circondano e guardiamoci: chi di noi si può dire completamente innocente? È meglio piangere per il fratello che condannarlo, perchè Giuda è morto e non è tornato in vita, si è smarrito e non è stato ritrovato (Lc 15).
fr. Fabrizio Pietro M. Cambi
Studente nel convento di S. Maria sopra Minerva, Roma