Spirito Santo, dono del Cristo morente
Spirito Santo, dono del Cristo morente, fa' che la Chiesa dimostri di averti ereditato davvero.
Trattienila ai piedi di tutte le croci. Quelle dei singoli e quelle dei popoli. Ispirale parole e silenzi, perché sappia dare significato al dolore degli uomini. Così che ogni povero comprenda che non è vano il suo pianto, e ripeta con il salmo: "le mie lacrime, Signore, nell'otre tuo raccogli". Rendila protagonista infaticabile di deposizione dal patibolo, perché i corpi schiodati dei sofferenti trovino pace sulle sue ginocchia di madre. In quei momenti poni sulle sue labbra canzoni di speranza. E donale di non arrossire mai della Croce, ma di guardare ad essa come all'antenna della sua nave, le cui vele tu gonfi di brezza e spingi con fiducia lontano.
Tonino Bello
Lo Spirito Santo ci fa amare. Nella Trinità, lo Spirito Santo è l’amore. Così dice la lettera ai Romani: “L’amore è stato riversato nei nostri cuori dallo Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). Il nostro amore non sgorga da noi; la carità è amore divino, è amore trinitario che ci viene donato e ci rende capaci di amare come ama Dio, di amare Dio e i fratelli con l’amore stesso di Dio. Amando così partecipiamo della vita di Dio. Lo Spirito Santo ci rende testimoni della resurrezione di Cristo: predicando la resurrezione di Cristo e vivendo da figli della resurrezione costruiamo la Chiesa, quella Chiesa sempre pronta e capace di soccorrere, confortare ogni pianto e ogni sofferenza.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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