Spirito di sconfinata apertura
Spirito di Dio, vieni ad aprire sull'infinito le porte del nostro spirito e del nostro cuore.
Aprile definitivamente e non permettere che noi tentiamo di richiuderle. Aprile al mistero di Dio e all'immensità dell'universo. Apri il nostro intelletto agli stupendi orizzonti della Divina Sapienza. Apri il nostro modo di pensare perché sia pronto ad accogliere i molteplici punti di vista diversi dai nostri. Apri la nostra simpatia alla diversità dei temperamenti e delle personalità che ci circondano. Apri il nostro affetto a tutti quelli che sono privi di amore, a quanti chiedono conforto. Apri la nostra carità ai problemi del mondo, a tutti i bisogni della umanità. Apri la nostra mente alla collaborazione con tutti coloro che si adoperano per un medesimo fine.
Jean Galot
“Dovunque il guardo io giro/ immenso Dio ti vedo: / nell’opre tue t’ammiro,/ ti riconosco in me./ La terra, il mar, le sfere/ parlan del Tuo potere:/ Tu sei tutto per noi/ tutti viviam in Te.” Un componimento dal lieve tono settecentesco, un’arietta come allora si diceva, di Pietro Metastasio, che alza gli occhi verso il cielo per dimenticare, almeno per un poco, l’aria mefitica delle corti dove passò gran parte della sua vita e per sentirsi inondare il cuore della grandezza di Dio che è il vero “potere”, il tutto. Di fronte a Lui le opere dei grandi del mondo che ossequiava con la consueta “genuflessioncella” (per usare la sprezzante definizione alfieriana), dovevano apparire al mite poeta ben poca cosa. Diveniamo anche noi immensità, aprendoci all’amore di Dio e attraverso Lui a tutte le creature.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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