Al Dio del tempo
O Dio, tu che hai del tempo per noi, donaci del tempo per te.
Tu che tieni nelle tue mani ciò che è stato e ciò che sarà, fa' che sappiamo raccogliere nelle nostre mani i momenti dispersi della nostra vita. Aiutaci a conservare il passato senza esserne immobilizzati, a vivere rendendoti grazie e senza nostalgia, a conservare fedeltà e non rigidità. Libera il nostro passato da tutto ciò che è inutile che ci schiaccia senza vivificarci, che irrita il presente senza nutrirlo. Donaci di restare ancorati al presente senza esserne assorbiti, di vivere con slancio e non a rimorchio, di scegliere l'occasione favorevole senza aggrapparci alle occasioni perdute, di leggere i segni senza prenderli per oracoli. Libera il nostro presente dalla febbre che agita e dalla pigrizia che spegne ogni decisione. Donaci il sapore del momento presente e liberaci da ogni sogno illusorio. Facci guardare al futuro, senza bramare la sua illusione, né temere la sua venuta; insegnaci a vegliare. Libera il nostro avvenire da ogni preoccupazione inutile, da ogni apprensione che ci ruba il tempo, da tutti i calcoli che ci imprigionano. Tu sei il Dio che mette il tempo a disposizione della nostra memoria, delle nostre scelte, della nostra speranza.
Joseph Rozier
Oggi possiamo andare ovunque, in qualsiasi momento e direi che di limiti di spazio, non ne abbiamo. Più complessa è la nostra relazione col tempo: a volte non ci basta mai, a volte non sembra passare mai ma, comunque, è qualcosa di molto più sfuggente. Partiamo dalla convinzione che pensiamo di avere tanto tempo e di poter fare tutto, incastrando fra loro mille impegni. Ma la qualità della nostra vita dipende anche dalla qualità del nostro tempo. Come lo impieghiamo? A chi e a cosa ci dedichiamo? Tolto il lavoro (necessario), forse è proprio il tempo di riconsegnare il giusto valore ai tempi (e agli spazi) per gli affetti e per la fede, elementi che vivificano la nostra esistenza. “Nel cristianesimo il tempo ha un’importanza fondamentale. Dentro la sua dimensioneviene crearo il mondo,al suo interno si svolge la storia della salvezza che ha il suo culmine nella pienezza del tempo dell’Incarnazione e il suo traguardo nel ritorno glorioso del Figlio di Dio alla fine dei tempi.” Così diceva Giovanni Paolo II nel documento che annunciava la celebrazione del Giubileo.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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