Nella vecchiaia
Signore Gesù Cristo, tu che hai potere sulla vita e sulla morte, tu che conosci i segreti più intimi, purificami dal male che io ho commesso nel segreto, sotto il tuo sguardo.
Ecco, i miei anni declinano di giorno in giorno e i miei peccati aumentano. Signore, Dio delle anime e dei corpi, tu conosci l'estrema fragilità della mia anima e del mio corpo. Donami forza, Signore, nella mia debolezza e sostienimi nella mia miseria.Donami un cuore riconoscente che si ricordi sempre dei tuoi benefici, Signore di bontà infinita. Non ricordare i miei numerosi peccati e dimentica i miei tradimenti. Signore, non disprezzare la preghiera di questo povero peccatore che io sono, ma conservami la tua grazia che mi protegga sino alla fine come mi ha protetto fino ad oggi! Signore, io ti lodo e ti glorifico, perché la tua misericordia con me non ha avuto limiti: tu sei stato per me aiuto e protezione. Sia eternamente benedetto il tuo nome, perché tu sei il nostro Dio, e il mio Dio, nei secoli dei secoli. Amen.
Sant'Efrem
L' apostolo Paolo, sul finire della sua missione, si dichiara "vecchio" (Fi 9) eppure egli afferma che, con Cristo, tutto è rinnovato, tutto è nuovo, anche nella vecchiaia: "Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove" (2Cor 5:17)! Ed è proprio su questo sguardo di fede aperto verso l'orizzonte del cielo che l'ultima stagione della vita acquista il suo pieno valore: " Bisogna prepararsi a diventare giovani ". La giovinezza o rigenerazione di cui parla l'apostolo non è quella ottenuta faticosamente (e inutilmente) con operazioni di lifting o speciali creme di bellezza. Non si tratta di una riverniciatura per rinnovare una vecchia auto o un vecchio mobile: la verità del messaggio biblico tocca direttamente l'essenza della nostra vita e del nostro destino. Ecco perché Paolo può affermare:" Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. Perché la nostra momentanea, leggera afflizione, ci produce un sempre più grande, smisurato, peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne"(2Cor. 4:16-18)
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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