Io, te e la pace
Ho pregato, Signore, perché ci sia la pace. Quella pace che abbatte i muri, le frontiere. Quella pace che accende la speranza.
Quella pace che invoca a gran voce l'amore. Quella pace che... Ma tu non mi hai ascoltato! Ed ora capisco che colui che doveva ascoltare non eri tu, ma ero io! Uomo o donna che sia, ero io!
L’11 novembre 1989 alla caduta del muro di Berlino, il violoncello del grande musicista ebreo-russo Rostropovich risuonò improvvisamente ineggiando alla libertà, alla pace, alla caduta delle frontiere. Gioia e lacrime allora si mescolarono incredule. Sembrava l’avverarsi di un sogno. Ma in questi ultimi trent’anni sono stati invece ancora innalzati muri e reticolati e chiuse frontiere da Oriente a Occidente, dal Sud al Nord del mondo. E ancora si sogna la pace chiesta, invocata, scongiurata da più parti. Ma solo se sapremo ascoltare la voce del Signore che è in noi, la voce di tolleranza, di comprensione, di amore potremo contribuire alla sua realizzazione.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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