Vocazione
Tante e tante volte Signore, mi hai chiesto di salire sulla barca della mia vita; spesso ho resistito alla tua richiesta; qualche volta - poche in verità - ti ho detto di sì.
E niente è stato più come prima. Non meravigliarti allora se non sempre sono generoso con te; la verità è che tu sei «traboccante» e invece di qualche porzione di pesce per me e per i miei, mi doni due barche così cariche che quasi affondano. Invece di qualche ora da dedicarti mi chiedi la vita intera per iniziare il mestiere umanamente più assurdo: «Non temere! D'ora in poi, prenderai uomini vivi». Come Simone, anch'io oggi ti ripeto ancora: «Allontanati da me perché sono indegno di te», ma aggiungo anche, con l'umiltà di un cuore che vuole amarti: prenditi la mia vita e fanne quello che vuoi! Perché quello che conta non è avere ma donare e l'avventura della vita è bella se la corro con te, dono d'amore del Padre perché ognuno gusti la vita in pienezza. Amen.
L’11 novembre 1989 alla caduta del muro di Berlino, il violoncello del grande musicista ebreo-russo Rostropovich risuonò improvvisamente ineggiando alla libertà, alla pace, alla caduta delle frontiere. Gioia e lacrime allora si mescolarono incredule. Sembrava l’avverarsi di un sogno. Ma in questi ultimi trent’anni sono stati invece ancora innalzati muri e reticolati e chiuse frontiere da Oriente a Occidente, dal Sud al Nord del mondo. E ancora si sogna la pace chiesta, invocata, scongiurata da più parti. Ma solo se sapremo ascoltare la voce del Signore che è in noi, la voce di tolleranza, di comprensione, di amore potremo contribuire alla sua realizzazione.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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