DOMENICANI

Vieni, o Spirito Santo, dentro di me, nel mio cuore e nella mia intelligenza.

Accordami la tua intelligenza, perché’ io possa conoscere il Padre nel meditare la parola del Vangelo. Accordami il tuo amore, perché anche quest'oggi, esortato dalla tua parola, ti cerchi nei fatti e nelle persone che ho incontrato. Accordami la tua sapienza, perché io sappia rivivere e giudicare, alla luce della tua parola, quello che oggi ho vissuto. Accordami la perseveranza, perché io con pazienza penetri il messaggio di Dio nel Vangelo.

San Tommaso d'Aquino

È l’Apostolo delle genti che ce lo dice, lo Spirito Santo è colui che ci aiuta a pregare con autenticità. Facile pregare con le labbra, facile pronunciare parole e dire formule, fosse anche quella sublime del Padre nostro. Le labbra non bastano. Le parole delle labbra potrebbero risultare false e ambigue se non corrispondessero ai sentimenti del cuore. Si può dire “ti amo” con le labbra e nello stesso tempo “ti odio” con il cuore. Solo lo Spirito ci aiuta ad entrare in una relazione vera con il Padre, destinatario ultimo di ogni nostro pregare: “Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!” (Rm 8,14). Solo lo Spirito ci aiuta ad entrare in una relazione vera con il Padre, destinatario ultimo di ogni nostro pregare: “Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!” (Rm 8,14). Invochiamolo allora lo Spirito, chiediamo questo regalo ultimo a Gesù. Proviamo oggi a farlo con la preghiera di un grande credente e altrettanto grande teologo, che di certo si è lasciato guidare, nel cuore del Medioevo, dalla sua mano amica: Vieni, o Spirito Santo.

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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