Vieni, Spirito Santo
Vieni, Spirito Santo, e irrompi come un vento impetuoso nelle nostre comunità...
vieni a sconvolgere le nostre liturgie troppo rigide, i nostri consigli parrocchiali, pastorali, troppo convenzionati, le nostre catechesi troppo dotte, vieni a portare vita in queste nostre comunità troppo polverose, ammuffite, troppo ordinate. Vieni Spirito Santo come un fuoco ardente, brucia tutto ciò che ci impedisce di seguire il Vangelo di Gesù, brucia ogni nostro atteggiamento meschino, brucia ogni carico inutile, brucia ogni paura e ogni gelosia. Infiamma il nostro cuore, di un coraggio a tutta prova, di una generosità senza limiti, di una misericordia inesauribile. Vieni, Spirito Santo, e insegnaci a parlare l'unico linguaggio che tutti possono comprendere: il linguaggio dell'amore, della salvezza, del perdono. Liberaci da tutto ciò che complica, indebolisce e annienta le nostre parole. Donaci di portare a tutti il lieto annuncio con parole cariche di bontà e rispetto.
"Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va; così è di chiunque è nato dallo spirito" (Gv 3,8). Aprirsi all'azione dello spirito, significa diventare creature "sorprendenti", inspiegabili. Che non seguono le traiettorie obbligate del buon senso, le strade battute della mediocrità generale, gli itinerari programmati del "fanno tutti così", né i sentieri ben segnati dell'abitudine e delle ripetizioni. Non per nulla i primi monaci venivano chiamati "figli del vento", proprio per l'imprevedibilità della loro azione e delle loro iniziative per la novità sconcertante dei loro gesti. La vita cristiana è fedele allo spirito nella misura in cui dimostra di essere capace di "sorprendere". Il vento è inafferrabile. Non lo si può ingabbiare, amministrare, controllare. Nessuno è libero come un santo. Nessuno e nemmeno addomesticabile di una creatura afferrata dallo spirito. Il vento è inarrestabile. Nella sua azione irresistibile, travolge tutti gli ostacoli spazza via le paure, scuote i pregiudizi, scrolla le sicurezze, fa piegare le resistenze più accanite. Non è possibile fermare il vento. Occorre abbandonarsi alla sua forza travolgente, assecondare il suo movimento impetuoso e lasciarsi trasportare nella sua direzione. Il vento si diverte a portarci dove noi non vorremmo. Niente paura. Andiamo a sbattere… In qualche mondo nuovo. Si va ad approdare a qualche "terra nuova". Il vento dunque è una realtà dinamica, non statica. Non lo si possiede. Si è posseduti da lui. Non si comanda al vento. Ci si mette a sua disposizione. Il vento non lo si spiega se ne vedono gli effetti. Al vento non si può imporre una direzione o una misura. È lui che fissa la direzione e stabilisce la misura. Una persona amica dello spirito la si riconosce perché è una creatura in movimento. Lo spirito ha la pessima abitudine di non lasciare stare come sono nè le cose né le persone. Si diverte a non lasciare niente e nessuno al proprio posto. La colpa non è loro. È del vento. (A. Pronzato)
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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