Tu hai chiamato
Tu hai chiamato, hai gridato, e hai superato la mia sordità.
Tu hai sfolgorato, e hai aperto i miei occhi. Tu hai sparso i profumi, li ho respirati son corso dietro a te! Io ti ho gustato, e ho fame e sete di te. Tu mi hai toccato, e io brucio dal desiderio della tua pace. Quando sarò più vicino a te, la mia sofferenza sarà finita. O Signore, abbi pietà di me, non nascondo le mie ferite; tu sei il medico e io l'infermo. Tu sei misericordioso, e io tanto povero. Donami ciò che tu comandi, e poi comanda ciò che tu vuoi.
S. Agostino
Qualsiasi sia la nostra vocazione, per dire di sì a Dio dobbiamo superare resistenze, sciogliere dubbi, vincere paure, metterci in cammino. Nessuno di noi è esente da questo travaglio, perché Dio ci ha fatto come un’ “incompiuta” e vuole che ognuno di noi porti a termine il lavoro della creazione di sé, un po’ come fa lo scultore, che a suon di martellate toglie via il marmo in più perché venga fuori l’opera d’arte.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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