Signore liberami
Signore, liberami dalla religione e dammi la fede.
Karl Barth
Se cerchiamo in un dizionario biblico la voce religione non la troviamo perché nei Vangeli non si parla di religione. Per religione s’intende sempre il culto pagano, perché per religione s’intende ciò che l’uomo deve fare per Dio. La grande novità portata da Gesù è un Dio che si adopera per gli uomini. Allora c’era bisogno di un termine nuovo: allora anziché il termine religione è stato coniato il termine fede che significa l’accoglienza, la risposta a ciò che Dio fa per te. La differenza è grande: cos’è la fede? La fede, purtroppo nel linguaggio popolare, è un dono che Dio fa. Sembra però un Dio capriccioso perché a questi da molta fede, a quelli invece un po’ di meno, a quegli altri, per carità, a questi niente e allora molti si sentono esentati. Allora sai che cosa ti dicono? Beato te che hai tanta fede, perché a me invece il Signore non l’ha data! Sembra perciò un Dio ingiusto perché a te dà tanta fede senza nessun merito tuo e a questi invece niente. Questa è una immagine non corretta della fede: la fede non è un dono che Dio fa ma la risposta degli uomini al dono d’amore di Dio. Allora quello che Gesù è venuto a presentarci non è una religione, un insieme di pratiche, di atteggiamenti che l’uomo deve fare nei confronti di Dio, ma una fede dove fede significa l’accoglienza di Dio, Gesù il Dio-con-noi e con Lui e come Lui andare verso gli altri. Ci sono due cammini diversi: nella religione l’uomo è orientato verso Dio e Dio è il traguardo della sua esistenza, è il traguardo della sua vita e tutto quello che l’uomo fa, lo fa per Dio. Ama il fratello; per Dio, per acquistarsi dei meriti presso il Signore come quelli, sapete, che dicono: lo faccio per carità cristiana! Se fosse per me ti lascerei schiattare, ma per carità cristiana ti voglio bene. Tutto quello che viene fatto ha quindi come obiettivo Dio. Si prega, ci si sacrifica, si vuol bene, si aiuta gli altri, ma l’obiettivo è Dio. Questa è la religione. Matteo ha scombussolato tutto quanto perché con Matteo Gesù è il Dio-con-noi e sta all’inizio. E’ Dio che prende l’iniziativa, è un Dio che ti invade con il suo amore, che comunica il suo amore. Allora nella religione, l’uomo è orientato verso Dio, nella fede è Dio che prende l’iniziativa e comunica tutto il suo amore all’uomo e diventano una cosa sola. Questo è l’obiettivo della vita del credente: fondersi con Dio che non significa essere diminuiti, ma essere potenziati. E’ Dio che ti comunica la sua forza: ricordate, l’abbiamo detto più volte, Dio non assorbe le energie degli uomini, ma comunica loro le sue. L’uomo allora cosa fa? Non fa altro che spandersi verso gli altri uomini: con Dio e come Dio si va verso gli altri. Quindi non più Dio al traguardo, ma Dio all’inizio e con Lui e come Lui andare verso gli altri. Immaginate, con il classico esempio, del sasso buttato al centro del lago: si formano una serie di onde che via via si espandono fino a raggiungere la riva. Questo sasso è la forza dell’amore di Dio: chi si lascia coinvolgere, investire, accoglie questo amore di Dio, lo potenzia e lo arricchisce come un suo amore e si dona agli altri. Questa è la fede. (P. Alberto Maggi)
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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