Una storia di mani
La tua morte, o Gesù, è una storia di mani. Una storia di povere mani, che denudano, inchiodano, giocano a dadi, spaccano il cuore.
Tu lo sai, tu lo vedi, o Signore. Prima di giudicare, però, pensiamoci. Ci sono dentro anche le nostre mani. Mani che contano volentieri il denaro, mani che legano le mani agli umili, mani che applaudono le prepotenze dei violenti, mani che spogliano i poveri, mani che inchiodano perché nessuno contenda il nostro privilegio, mani che invano cercano di lavare le proprie viltà, mani che scrivono contro la verità, mani che trapassano i cuori. La tua morte è opera di queste mani, che continuano nei secoli l'agonia e la passione. Se potessimo dimenticare queste mani, se ci fosse un'acqua per lavare queste mani. Per dimenticare le mie mani, ho bisogno di guardare altre mani, di sostituire le mie mani spietate con le mani misericordiose della Madonna, della Maddalena, di Giovanni, del Centurione che si batte il petto...
don Primo Mazzolari
La mano può uccidere o far vivere, distruggere o benedire. La Bibbia parla spesso della mano di Dio come simbolo del Suo agire in favore dell’uomo: con la Sua mano Dio libera il popolo d’Israele dalla schiavitù del Faraone (Esodo 3: 20) e sparge ogni bene sugli esseri viventi (Salmo 104: 28). La mano di Gesù rende visibile, concreta, verificabile quest’opera di Dio. Gesù, la mano di Dio, ce lo ha rivelato. Dio conosce ogni creatura, anche la più piccola e la chiama per nome. Dio conosceva il nome di ogni figlio e di ogni figlia prima ancora che il mondo esistesse. Anche oggi i Suoi occhi ci guardano sempre con amore, i Suoi passi ci seguono e le Sue mani hanno cura di noi. E’ la buona notizia che Gesù è venuto ad annunciarci.Dio continua anche oggi ad accarezzare, ad asciugare le lacrime, a spezzare il pane, a sorreggere, a risanare.., con le mani che gli mettiamo a disposizione. Beate queste mani.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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