Padre mio
Padre mio, mi sono affezionato alla terra quanto non avrei creduto. E' bella e terribile la terra.
Io ci sono nato quasi di nascosto, ci sono cresciuto e fatto adulto in un suo angolo quieto tra gente povera, amabile e esecrabile. Mi sono affezionato alle sue strade, mi sono divenuti cari i poggi e gli uliveti, le vigne, perfino i deserti. E' solo una stazione per il figlio tuo la terra ma ora mi addolora lasciarla e perfino questi uomini e le loro occupazioni, le loro case e i loro ricoveri mi dà pena doverli abbandonare. Il cuore umano è pieno di contraddizioni ma neppure un istante mi sono allontanato da te. Ti ho portato perfino dove sembrava che non fossi o avessi dimenticato di essere stato. La vita sulla terra è dolorosa, ma è anche gioiosa: mi sovvengono i piccoli dell'uomo, gli alberi e gli animali. Mancano oggi qui su questo poggio che chiamano Calvario. Congedarmi mi dà angoscia più del giusto. Sono stato troppo uomo tra gli uomini o troppo poco? Il terrestre l'ho fatto troppo mio o l'ho rifuggito? La nostalgia di te è stata continua e forte, tra non molto saremo ricongiunti nella sede eterna.
Meditazione sulla Via Crucis fu composta da Mario Luzi nel 1999,
per accompagnare la processione del Venerdì Santo guidata da Giovanni Paolo II.
“Casa comune”, “sorella” e “madre bella” sono tre immagini con le quali papa Francesco presenta il pianeta Terra nella lettera enciclica Laudato si. Attingendo a piene mani dal Cantico di frate sole o delle creature di Francesco d’Assisi e dalla stessa spiritualità francescana – di cui si fece promotore il dottore serafico Bonaventura da Bagnoregio –, Bergoglio ha accolto il grido di questa sorella che protesta per il male che le provochiamo a motivo dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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