E se questa notte Gesù non nascesse?
E se Gesù questa notte non nascesse? E' proprio una ipotesi così improbabile? Siamo così abituati a mettere il Natale nei nostri programmi e nei nostri calendari, che neppure ci sfiora un'ipotesi del genere.
Eppure il rischio di un Natale senza Gesù che nasce è più presente di quanto non si creda. Infatti il Natale per molti è già passato con gli ultimi acquisti e gli ultimi regali nell'ultimo negozio che ha abbassato le saracinesche. Rimane la Messa di mezzanotte. Ma è poco più che una formalità. La solita storia di duemila anni fa, carica sempre di suggestione e di poesia, e il solito invito ad essere un po' più buoni e più attenti ai bisogni dei poveri. Dunque per la maggior parte, forse, un Natale senza novità rivolto solo al passato. Probabilmente ben pochi si aspettano che Gesù nasca di nuovo, che prenda carne nella nostra umanità... Quanti di noi, qui, aspettiamo una cosa del genere? E se Gesù non nasce, tutto rimane come prima. Il Natale è solo un giorno di memoria di uno che non c'è più. La speranza dei poveri poco più che una illusione. L'inizio di una umanità nuova ancora una volta rinviata. Se Gesù non nasce questa notte è come tutte le altre notti e domani sarà solo un giorno in più per tutti. Riflettiamo. Il rischio che Gesù non nasca c'è davvero, ed è nel cuore di ciascuno.
Viviamo una meravigliosa, benedetta notte. La notte nella quale si è compiuto il miracolo d'amore di Dio per gli uomini. La notte nella quale Dio si è fatto uomo perché l'uomo potesse diventare figlio di Dio. Durante questa notte Dio miracolosamente trasforma i cuori umani. Durante questa notte tutti diventano più buoni. Smettono di essere adirati. Reciprocamente perdonano i torti subiti. Tendono le mani nel gesto d'amore. Con grande compassione guardano i poveri e gli abbandonati. Si scambiano bellissimi auguri. In questa Santa Notte tutti ci ricordiamo che siamo fratelli, perché guardando il Bambino Divino deposto nella povera culla non si riesce a stringere i pugni, non si può non tendere la mano nel gesto di riconciliazione e di perdono, non si può non scambiare gli auguri. In questa Benedetta Notte il Bambino Gesù visita tutto il mondo. Viene ad ogni casa e ad ogni cuore. Troverà la casa da noi, sarà accolto? Purtroppo in tante case e in tanti cuori troverà le porte sbarrate. Così come erano chiuse, in quella Notte a Betlemme, le porte delle case e dei cuori per Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù. C'è posto per Cristo nei nostri cuori e nella nostra vita? Guai a quella gente che chiude il proprio cuore davanti a Dio. Capiva bene questo il poeta polacco Adam Mickiewicz, quando scriveva: "Credi che Cristo è nato nella mangiatoia di Betlemme, guai se non è nato in te". "Anche se Cristo nascesse mille volte a Betlemme e non nasce in noi, siamo persi nei secoli".
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
NB: Questa pubblicazione non è a scopo di lucro. Pertanto se qualcuno trovasse qualunque improprietà di pubblicazione o riproduzione nel presente sito è pregato di comunicarlo all'amministratore con un messaggio scritto alla pagina Facebook "www.facebook.com/fratidomenicani". Grazie della vostra collaborazione e segnalazione.