Signore mio
Signore mio Gesù, non voglio che nulla separi il mio cuore dal tuo, non voglio che qualcosa sia nel mio cuore senza che non sia immerso nel tuo.
Tutto quel che vuoi io lo voglio, tutto quel che desideri io lo desidero. Dio mio, ti do il mio cuore, offrilo assieme al tuo a tuo Padre, come qualcosa che è tuo e che ti è possibile offrire perché esso ti appartiene.
Charles De Foucauld
Tutte le volte che celebriamo l’Eucaristia noi chiediamo che il pane e il vino diventino il corpo e il sangue di Cristo, ma poi chiediamo che la gente che è a Messa diventi il corpo di Cristo. Nella seconda preghiera eucaristica noi preghiamo così: «Ti preghiamo umilmente per la comunione al corpo e al sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo». Terza preghiera eucaristica: «A noi che ci nutriamo …un solo corpo e un solo spirito»: noi, quelli che siamo a Messa. Abbiamo un bisogno immenso di riscoprire questo vincolo di comunione che deve unirci, perché viviamo in una società che sperimenta una deriva individualista, quindi ci muoviamo verso una frammentazione della società, in cui ciascuno tende a costruire un mondo a parte e la comunicazione diventa difficilissima, anche tra quelli che vivono nello stesso caseggiato. Proprio perché la società attuale vive questa deriva individualista c’è bisogno, ancora di più, di un’esperienza di chiesa. La Chiesa diceva il Concilio è segno e sacramento, allora c’è bisogno di gente che manifesti la bellezza e la gioia di essere in comunicazione con gli altri, dell’essere un cuore solo e un’anima sola, e che esprimendo e manifestando questa gioia produca dei collanti nella società, delle esperienze che uniscono le persone e che le fanno sentire solidali le une con le altre.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)