All'alba ti cercherò
Signore, provoca anche noi! Passa in mezzo a noi, dovunque siamo, sia che ci troviamo tra la folla, sia che ci troviamo nel luogo della preghiera, sia che ci troviamo nelle realtà della vita quotidiana!
Fa' che non ci sia differenza tra l'una e l'altra, che non abbiamo a rinnegare nella vita quotidiana colui che sul monte vogliamo conoscere. Fa' che ci sia unità tra i diversi momenti della nostra esistenza! Signore, attraverso la contemplazione di te che risvegliandoti dal sonno e risorto dalla morte mi dai fiducia, sciogli, ti prego, i miei timori, le mie paure, le mie indecisioni, i miei blocchi nelle scelte importanti, nelle amicizie, nel perdono, nei rapporti con gli altri, negli atti di coraggio per manifestare la mia fede.
Carlo Maria Martini
Che cosa cercate?", chiede Gesù ai discepoli che si sono messi sui suoi passi. E la medesima domanda è per noi, oggi. Che cosa cerchiamo? E' vero: abbiamo scelto Gesù, tentiamo di vivere nella gioia del Vangelo, partecipiamo alla vita della comunità, magari ci siamo anche presi degli impegni, ma ogni tanto questa domanda dobbiamo avere il coraggio di farcela. Onestamente. In realtà che cosa cerchiamo? Che cosa ci aspettiamo? Quali sono i nostri desideri? Sono domande importanti, che tengono viva e lubrificata la nostra fede. "Rabbì, dove dimori?". E' bellissima questa risposta dei discepoli perché svela il desiderio profondo che portano nel cuore. Non cercano informazioni religiose e non ambiscono a indottrinarsi con le parole del nuovo e affascinante maestro. Desiderano un incontro, una relazione. Si informano sul "dove" di Gesù. Vogliono stare con Lui. Ecco cosa conta: stare con Lui. Questa è la radice della vita del discepolo: stare con Gesù, scovarlo nel quotidiano delle giornate, riconoscerlo presente in un povero, testimoniarlo sul posto di lavoro, gustare la Sua voce nella Parola e lasciarsi nutrire da Lui nell'Eucaristia. Coraggio, cercatori di Dio! L'invito del Rabbì di Nazareth risuona per noi in tutta la sua freschezza: "Venite e vedrete!". Così come siamo, con il carico delle nostre povertà e dei nostri peccati, con le cadute del nostro orgoglio e delle nostre false conquiste, il Maestro ci invita a fare esperienza di Lui, del suo amore forte e fedele.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)