Mandaci, o Dio, dei folli
Mandaci, o Dio, dei folli, quelli che si impegnano a fondo, che amano sinceramente, non a parole, e che veramente sanno sacrificarsi sino alla fine.
Abbiamo bisogno di folli che accettino di perdersi per servire Cristo. Amanti di una vita semplice, alieni da ogni compromesso, decisi a non tradire, pronti a una abnegazione totale, capaci di accettare qualsiasi compito, liberi e sottomessi al tempo stesso, spontanei e tenaci, dolci e forti.
Madaleine Delbrel
La novità del cristianesimo, così fortemente sottolineata da san Paolo quando parla dello scandalo della croce, è la rivelazione della pazzia di Dio. Dio è pazzo, poiché esce dalla sua impassibile trascendenza per mescolarsi alle nostre gioie, alle nostre pene, alla nostra disperazione. Il tema dell’amore ‘folle’ di Dio affiora dovunque nel Nuovo Testamento. Se la creazione rivela la sapienza di Dio, l'incarnazione per la nostra salvezza rivela il suo amore pazzo per noi. Il Crocifisso per amore è il segreto di ogni follia. Il Dio incarnato discende nella morte per prendere tutti gli uomini nella follia del suo amore. Con gli occhi bendati, schiaffeggiato, schernito, coperto di sputi, rivestito di una porpora da beffa, coronato di spine, re per burla, ecce homo, ecce deus: un pazzo in verità!
Il "pazzo in Cristo" è l’uomo che risponde con tutto il suo essere alla follia di Dio, che entra anche lui nella «stoltezza della croce», che diventa pazzo per amore di Cristo. «Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani» (1 Cor 1, 23). «Ciò che nel mondo è stolto, Dio l’ha scelto per confondere i sapienti» (1 Cor 1, 27). «Noi siamo stolti a causa di Cristo» (1 Cor 4, 10). Per questo «insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti» (1 Cor 4,12-13).
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)