Il coraggio della verità
Come se il problema centrale della vita religiosa fosse affollare le chiese.
Siamo ancora ammalati di clientelismo: la prima prova della fede è il coraggio della verità e della giustizia.
Primo Mazzolari
In una lettera del 2 aprile 1959 aveva scritto d. Mazzolari ad un amico: «sono stanco così stanco che mi butterei per terra» già dal 1954, data del suo testamento, questo prete «contadino» che sempre aveva difeso i diritto di Cristo tra i poveri e nei poveri, e mai si era piegato dinnanzi ad ogni sopruso contro la dignità dell'uomo, di ogni uomo, aspettava la sua «ora»: «eppure viene l'ora e, se non ho la forza di desiderarla, è tanta la stanchezza, che il pensiero d'andare a riposare nella misericordia di Dio mi fa quasi dimentico della sua giustizia, che verrà placata dalla preghiera di coloro che mi vogliono bene». "Il cittadino Cristo non è mai esistito. Egli è fuori del diritto, fuori di ogni rispetto, perché è sopra tutti i diritti, perché l'unica riverenza che gli conviene è l'Amore, tutto l'Amore di cui un'anima è capace. Che posto gli abbiamo fatto nella nostra vita? Tutto gli abbiamo prestato, fuorché ciò che gli conviene. La nostra ignavia gli abbiamo imprestato, chiamandola rassegnazione; la nostra paura chiamandola prudenza; la nostra avidità di godimento, chiamandola sacrificio; le nostre concupiscenze chiamandole diritti; le nostre viltà chiamandole desideri di pace...".
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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