Cielo e terra
E' bello tutto ciò che unisce cielo e terra...
l'arcobaleno, la stella cadente, la rugiada, i fiocchi di neve; la cosa più bella però è il sorriso di un bambino che non ha ancora dimenticato i prati del cielo.
Zenta Maurina Raudive
“Come bambino svezzato in braccio a sua madre, io sono tranquillo e sereno…” Il piccolo, il semplice pone la sua mano in quella grande e avvolgente di Abbà e si lascia da lui portare e da lui accoglie ogni dono e ogni parola. E’ il guancia a guancia di Osea 11,1-4. E’ la sapienza del cuore che ci fa penetrare nelle cose più nascoste e quindi entrare nell’orizzonte di Dio, un orizzonte non cibernetico e virtuale, ma reale. In una cultura che esalta l’adulto “yuppie e grimpeur”, arrogante e rampante, privo di scrupoli e di vincoli etici, che porta i bambini ad essere sempre più prepotenti ed egoisti, tutto ciò la riscoperta dello stupore semplice e grato. Afferma Bernanos: “L’infanzia può essere riconquistata da tutti, ma solo attraverso la via della santità”. In questo senso ci è vicina la piccola Teresa di Lisieux. “Santa Madre di Dio, conservami un cuore di bambino, puro e trasparente come una sorgente di montagna”. (P. de Grandmaison) In ciascuno di noi c’è un “bambino stupito e meravigliato” da accettare, amare e di cui prendersi cura… Sapremo noi farlo?
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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