DOMENICANI

Di solito la stola richiama l'armadio della sacrestia dove, profumata d'incenso, fa bella mostra di sè.

Non c'è novello sacerdote che non abbia in dono per la prima messa una stola preziosa. Il grembiule, invece, per ben che vada, richiama la credenza della cucina dove, sporco e macchiato, è sempre a portata di mano della massaia. Ordinariamente non è un articolo da regalo, tanto meno a un prete. Eppure è l'unico paramento sacerdotale registrato nel vangelo della messa solenne del giovedì santo. Il vangelo infatti non parla n di casule, n di amitti, ma solo di questo panno rozzo di cui "il Maestro si cinse i fianchi" per la lavanda dei piedi degli apostoli, in segno di servizio e umiltà suprema.

Tonino Bello

si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Siamo talmente abituati a questa scena che forse non ci viene in mente il clamore, la rivoluzione che Gesù porta del concetto e dell’immagine di Dio. Dio non vuole essere servito dagli uomini, è lui che si mette al loro servizio. L’azione di servizio che Dio compie nei confronti degli uomini, è un’azione che si muove dall’alto verso il basso, è un’azione tesa a innalzare l’uomo al suo stesso livello. La vera grandezza, la grandezza di Dio, consiste nel servire gli altri. Attenzione!! Quello di Gesù non è un gesto di umiltà da parte sua, Gesù non si abbassa ma innalza l’uomo alla dignità di figlio di Dio. La vera dignità dell’uomo consiste nel servizio.

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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