DOMENICANI

Voglio gridare che la vita è indistruttibile, nonostante la morte; che la speranza è la brezza che spazza la disperazione;

che l'altro è un fratello prima d'essere un nemico; che non bisogna mai disperare di se stessi e del mondo; che le forze che sono in noi sono forze che possono sollevarci e sono inesauribili; che si deve parlare l'amore, e non parole di tempesta e caos; che la vita incomincia oggi e ogni giorno, e che è Speranza.

Martin Gray

Martin Gray il cui nome polacco era Mietek Grajewski) recdntemente scomparso, dopo l’invasione nazista della Polonia venne lager di Treblinka dove vide uccidere la madre ed i due fratelli. Raggiunto il l padre di cui aveva perso le tracce, lo vide cadere fucilato durante un’insurrezione nel ghetto di Varsavia. Nel dopoguerra riuscì a ricostruire la sua vita con la donna che aveva sposato e dalla quale aveva avuto quattro figli. Ma perse tutto e tutti, anocra una volta nell’incendio del Tanneron in Costa Azzurra dove risiedeva. Deciso ormai a porre fine alla sua vita travagliata, si ricordò di quel che suo padre gli disse prima di morire “L,vita è il più bel dono, lotta per difenderla !”. Diventato scrittore, nelle sue opere grida, come egli stesso disse, tutta la sua tristezza, il senso d’impotenza con cui si è scontrato negli anni. Nella scittura trova la sua salvezza,. ma soprattutto diventa testimone per molti della tenacia e dell’amore per la vita “che è Speranza”.

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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