DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Servire una comunità

briciole frate

Abbi l'ansia dell'unità; niente è più importante di questo.

Porta pazienza con tutti perché anche il Signore porta pazienza con te. Prega incessantemente: chiedi uno spirito di comprensione maggiore di quello che hai. Sii instancabile nella preghiera. Crea il dialogo con il singolo come fa Dio. Porta su di te i problemi di tutti, come un atleta: dove c'è più sofferenza ci sarà più guadagno. Se ami tanto chi è buono, non c'è da dirti grazie: ma sono i più malati che devi curare con dolcezza. Sei di carne e spirito per trattare con dolcezza i problemi che percepisci: i problemi che non percepisci cerca di capirli pregando. Non impressionarti di chi sembrava fedele e poi tradisce: sta saldo sotto i colpi come fa l'incudine. E' proprio di un atleta resistere sotto i colpi. E' soprattutto in vista di Dio che bisogna che sopportiamo tutti, affinché anche Lui sopporti noi. Diventa più zelante di quello che sei. Nulla si faccia senza la tua approvazione. Ma tu non far nulla senza quella di Dio.

Ignazio di Antiochia

Nessun Padre della Chiesa ha espresso con l’intensità di Ignazio l’anelito all’unione con Cristo e alla vita in Lui. In realtà, confluiscono in Ignazio due ‘correnti’ spirituali: quella di Paolo, tutta tesa all’unione con Cristo, e quella di Giovanni, concentrata sulla vita in Lui. A loro volta, queste due correnti sfociano nell’imitazione di Cristo, più volte proclamata da Ignazio come “il mio” o “il nostro Dio”. Così Ignazio supplica i cristiani di Roma di non impedire il suo martirio, perché è impaziente di “congiungersi con Gesù Cristo”. E spiega: “È bello per me morire andando verso Gesù Cristo, piuttosto che regnare sino ai confini della terra. Cerco lui, che è morto per me, voglio lui, che è risorto per noi [...]. Lasciate che io sia imitatore della Passione del mio Dio!” (cfr.Rom 5-6). Si può cogliere in queste espressioni brucianti d’amore lo spiccato realismo cristologico tipico della Chiesa di Antiochia, più che mai attento all’incarnazione del Figlio di Dio e alla sua vera e concreta umanità. Gesù Cristo, scrive Ignazio ai fedeli di Smirne, “è realmente dalla stirpe di Davide”, “realmente è nato da una vergine”, “realmente fu inchiodato per noi” (1, 1).

 

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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