La solitudine
Quand'ero ragazzino, mamma mia me diceva:
"Ricordati fijolo, quando te senti veramente solo tu prova a recità 'n' Ave Maria l'anima tua da sola spicca er volo e se solleva, come pe' maggia". Ormai so' vecchio, er tempo m'è volato; da un pezzo s'è ad dormita la vecchietta, ma quer consijo nun l'ho mai scordato. Come me sento veramente solo io prego la Madonna benedetta e l'anima da sola pija er volo!
Trilussa
Questo sonetto può essere interpretato come una testimonianza di fede proiettata sull'intero arco della sua vita. Dalla fanciullezza alla vecchiaia. Colui che era stato acuto osservatore di una quotidianità partecipata, e che - malgrado le apparenze - aveva tutelato gelosamente alcuni aspetti del suo animo, lascia ai posteri un delicato senso filiale verso Maria, che esprime delicatezza di approccio e palpito segreto. Ciò aiuta a rivedere la persona di Carlo Alberto Salustri anche sotto una luce nuova. Quella che traspare da certe strofe le quali, pur collocate in un contesto descrittivo non"personale", tradiscono però quella vena spirituale, derivante certamente da un positivo influsso materno.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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