Il pane che a voi sopravanza
Il pane che a voi sopravanza è il pane dell'affamato;
la tunica appesa al vostro armadio è la tunica di colui che è nudo; le scarpe che voi non portate sono le scarpe di chi è scalzo; il denaro che voi tenete nascosto è il denaro del povero; le opere di carità che voi non compite sono altrettante ingiustizie che voi compite.
San Basilio Magno
Parole lapidarie, queste di san Basilio, che ci fanno riflettere, in un tempo in cui odio e conflitti sono provocati dall’ingiustizia di coloro che accumulano, mentre altri non possiedono nulla; di coloro che sono più solleciti del proprio domani che dell’oggi altrui; di coloro i quali, o per ignoranza o per egoismo, rifiutano di privarsi del superfluo, a beneficio di quanti sono privi perfino dello stretto necessario per sopravvivere. E come non ricordare a questo punto, il rinnovamento e la riconciliazione richiesti e assicurati dalla pienezza dell’unico pasto eucaristico? Per comunicare insieme al Corpo del Signore, bisogna sinceramente volere che nessuno sia privo del necessario, fosse pure a prezzo di sacrifici personali, altrimenti noi copriremmo di insulti la Chiesa, Corpo mistico di Cristo, del quale siamo membra. San Paolo, nella sua ammonizione ai Corinzi, mette in guardia contro il pericolo di una condotta biasimevole a tale riguardo ( 1Cor. 11, 17 ss.). Noi peccheremmo contro questa unità di mente e di cuore, se oggi negassimo a milioni di nostri fratelli quanto è necessario al loro umano sviluppo.
(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)
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