DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Contemplare se stessi

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E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e non pensano a se stessi.

 S. Agostino

Tommaso d’Aquino definisce la contemplazione come il «semplice godimento della verità». Nella nostra teologia la contemplazione è sempre una grazia, un dono, non il risultato di uno sforzo umano o di una tecnica. Tuttavia, come dice Santa Teresa d’Avila, dobbiamo disporci a ricevere questo dono di «pura preghiera». La meditazione può allora essere definita come il modo con cui ci prepariamo a ricevere il dono della contemplazione che ci unisce alla preghiera di Gesù, e ci porta così all’unità con il Padre nello Spirito. La contemplazione non è una disposizione marginale, ma è connaturata invece al cuore stesso di ogni vita cristiana. Il dialogo interreligioso, che è anche elemento importante del moderno approccio all’evangelizzazione, si è molto arricchito di questa visione di una cristianità contemplativa ma che si lascia coinvolgere dai bisogni del mondo e dà eco al grido del povero nei frutti della propria preghiera. La vita contemplativa ha sempre salvato la Chiesa dalla propria tendenza a diventare troppo istituzionalizzata e auto-centrata. Papa Francesco ci esorta ad evitare tre tentazioni: 1) trasformare il vangelo in una ideologia, 2) governare la Chiesa come una grande azienda, 3) il clericalismo. Il paradosso è che più profondamente ci inoltriamo nel mistero di Cristo che è dentro di noi, più lo incontriamo in tutte le attività esteriori della nostra vita. La dicotomia fra contemplazione e azione è in effetti un artificio intellettuale, visto che il Regno di Dio è sia dentro di noi sia in mezzo a noi – una «ambiguità» che si trova nelle parole del Vangelo per mostrarci che in Cristo siamo tutti una sola cosa. Questo è un tempo imprevedibile ed entusiasmante per tutta la cristianità, un ritorno alle basi del vangelo, incarnate nella persona di Gesù, uomo d’azione la cui attività era determinata dalla sua preghiera e fluiva dalla sua comunione con Dio.

 

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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