DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

La misericordia è una doppia benedizione

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La misericordia non è un obbligo. Scende dal cielo come il refrigerio della pioggia sulla terra. È una doppia benedizione: benedice chi la dà e chi la riceve.

 William Shakespeare

 Il perdono non è obbligatorio, ma volontario. Nessuno cioè può costringerci a perdonare, solo noi possiamo decidere. Il perdono è una nostra scelta, il gesto più generoso che possiamo compiere, non soltanto verso chi ci fa torto, ma anche verso noi stessi. Il perdono è uno stato d’animo. Perdonare è dimenticare. E quando perdoniamo alleggeriamo i nostri ricordi dal peso della ferita. Così il dolore si riduce. Il perdono non è la giustificazione di chi ha commesso un torto. Non siamo tenuti cioè a fingere che il torto non sia avvenuto. Il perdono è la scelta di estinguere il debito del torto subito. Il perdono è riflessivo. Quando perdoniamo qualcuno che ci ha fatto un torto, o perdoniamo il torto stesso, beneficiamo anche del sollievo di non dovercene più occupare. Il perdono è liberatorio. Quando si giunge alla decisione di perdonare, si prova una bellissima sensazione di leggerezza. Quasi euforica. Il perdono non equivale ad amare i nemici.  L’odio però costa energia. E quando ci si nutre di odio, si consumano sia tempo che forze. Il perdono non giustifica chi ci ha trattato in modo ignobile, non ci dice di accettare passivamente le ingiustizie, non nega il diritto alla rabbia, al desiderio di giustizia e di castigo. Non nega neppure il diritto di non scusare chi ci ha fatto un torto. Il perdono non è facile, ma i risultati sono gratificanti. Visto che perdonare è soprattutto una questione mentale, richiede un percorso di comprensione. L’elaborazione non avviene sforzandosi di credere che il debito di un torto non sia dovuto, ma prendendo consapevolezza che il tentativo di recuperare quel debito ci sosterebbe più del semplice condonarlo. Il perdono è auto-guarigione. Quando decidiamo di perdonare, persino l’imperdonabile, medichiamo la ferita originaria e la lasciamo guarire alla luce del sole.  Il perdono è rafforzamento di sè. Il perdono non è un atto di debolezza, ma un atto di forza. Ricordiamocene quando subiamo un torto: soltanto noi possiamo perdonare chi lo ha commesso. Abbiamo un potere enorme nelle nostre mani. Perchè svelando la propria storia, ripercorrendola nel profondo, condividendo il proprio dolore si può scendere in quelle profondità dell’animo umano dove riposano le energie che ci permettono di perdonare. E in definitiva di amare.

 

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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