“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli”
Ascendendo al cielo (domenica scorsa) Gesù invia i suoi discepoli e invia ciascuno di noi: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli …” Mt 28,19.
Ma come possiamo? Ancora dubitiamo, stiamo aspettando che risolvi i nostri problemi, preferiamo guardare il cielo perché questo mondo non ci capisce, lo temiamo, ci contrasta. Come i discepoli abbiamo paura e ci sentiamo più sicuri restando nelle nostre zone di conforto, quelle che conosciamo meglio, in cui ci muoviamo con disinvoltura, che ci danno sicurezza, che ci fanno stare tranquilli, e, di cui, per protezione, teniamo le porte chiuse.
Ascende il Signore tra canti di gioia
Coloro che si recano in Pellegrinaggio a Gerusalemme come arrivano sul Monte degli Ulivi, trovano una piccola chiesetta, quasi una cappella, delimitata da un alto muro.
Pazientemente si attende che il proprietario, un arabo palestinese, apra la pesante porta in ferro e permetta l’accesso in questo recinto.
La tradizione narra che in questo luogo si compì l’ultimo atto della vita terrena del Cristo.
Sant'Antonino, la grandezza dell’umiltà di un nostro grande confratello e pastore
Festeggiamo oggi s. Antonino, nostro confratello nell’Ordine dei Predicatori, vissuto tra il 1389 e il 1459, divenuto vescovo di Firenze nel 1446. Per cosa si distinse Antonino? Possiamo farci aiutare in questa scoperta da due immagini, presenti nella nostra sala espositiva al monastero di Pratovecchio.
Nel primo dipinto, realizzato nella metà del XVI secolo, di scuola toscana, vediamo un ritratto del santo vescovo. Ciò che contraddistingue la sua figura è un atteggiamento molto umile nel volto e, oserei dire, contemplativo. Questi sono già due indizi che ci forniscono la sua fisionomia: fu pastore umile, dapprima nell’Ordine, dove si distinse per povertà e radicalità nel seguire la chiamata che il Signore gli donò, conquistandolo attraverso la parola di riforma del beato Dominici. Contemplativo perché, come dovrebbe essere per tutti i predicatori e predicatrici della Parola di vita, fece scaturire ogni sua parola dall’abbondanza della preghiera che è, in sintesi, il rapporto intimo con il Signore.
FIORE DI MAGGIO
“Tu che sei nata dove c’è sempre il sole
Sopra uno scoglio che ci si può tuffare
E quel sole ce l’hai dentro al cuore
Sole di primavera
Su quello scoglio in maggio è nato un fiore”…
Chi non ricorda questa splendida canzone di Fabio Concato? Il titolo ed il testo di questa vera e propria poesia in note mi riporta, sempre, alla nostra cara Tilde Manzotti.
Perché è nata in maggio. Perché nel cuore aveva il sole dell’Amore. Perché si è tuffata nell’Oceano dell’Amore da uno scoglio per molti quasi inaccessibile, quello del dolore e della sofferenza. Tuffandosi si è inabissata in un mare tempestoso e, come Giona, ad un certo punto è stata inghiottita da un grosso pesce. A prima vista può sembrare un azzardo equiparare l’esperienza mistica di Tilde a quella di Giona, ma in realtà le loro storie paiono coincidere.
#ParlanoDiNoi - Su "Itinerari Religiosi": Antonino dei Consigli
Per continuare a fare memoria di S. Antonino Pierozzi, un interessante articolo pubblicato su Itinerari Religiosi a cura di Sara Alessandrini, travel blogger, che già si è occupata di noi nel corso dei suoi viaggi religiosi
I frati domenicani di Santa Maria Novella e di San Marco, per l’occasione, organizzano una serie di eventi volti alla riscoperta di questi due giganti di santità dell’ordine domenicano.
Da Roma a Firenze il viaggio è breve, non faccio in tempo a sedermi sul treno che siamo già arrivati, scendo alla stazione di Santa Maria Novella, il sole splende e un vento pungente mi accompagna durante tutto il soggiorno nella città del giglio.
Padre Fabrizio Cambi, rettore della basilica di San Marco, mi aspetta alla stazione. Il suo abito domenicano spicca tra le persone che attendono l’arrivo dei treni, non può passare inosservato.
Mentre mi avvicino, a passi svelti, ripenso alle parole che ho letto su un libro qualche giorno prima: «Pareva che nello stesso nome i figli di san Domenico rivelassero il carattere della loro missione.
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