MERCOLEDI 3 DICEMBRE
La scena che Matteo descrive è molto forte. Al solo immaginare questo episodio, facilmente oggi come oggi se ne potrebbe ricavare la sceneggiatura per un kolossal da film hollywoodiano. L’immagine del Gesù guaritore, che richiama i personaggi dei videogiochi di ruolo online, affascina molto l’immaginario collettivo.
Ma Matteo è andato oltre tutto questo. Scavando un po’ nel brano è possibile gustarne il grande messaggio che il Signore ha voluto trasmetterci.
Innanzitutto Gesù, recita letteralmente l’originale greco, arriva sul monte e si siede. È la posizione tipica del maestro che, lo stesso Gesù, ha adottato mentre esponeva le beatitudini. Quindi guarisce inspiegabilmente tutti quei malati.
Gesù dichiara di avere compassione di essi, dopo che sono stati guariti.
Solo dopo che sono stati guariti, Egli si preoccupa di sfamarli.
Ecco il nodo centrale del discorso. Gesù sfama quei guariti perché proseguano nel cammino con Lui. Proprio per questo Gesù si fa dare quel poco che c’è. Del pane. Infine lo spezza.
Il Signore prepara tutto il mondo allo Spezzare Eterno: lo spezzare del Suo Pane di Vita Eterna. Perché nel cammino in cui siamo chiamati, la Fede che oggi viviamo anche noi con Lui e la sua chiesa, è necessario questo cibo che è salute eterna per l’anima: l’ Eucarestia.
Fortemente poco utile è una salute corporale se manca del tutto la salute dell’anima.
Durante le prossime festività, ricordiamo che stiamo per vivere il Natale della nostra Fede.
Gesù dolce, Gesù amore
Fr. Gabriele Giordano M. Scardocci op,
Convento Patriarcale di san Domenico (Bologna)
Riferimenti scritturistici: Is 25,6-10a Salmo 22 Mt 15,29-37