Il nostro ruolo nella vita di tutti i giorni
La frase i loro “occhi erano fissi su di lui” potrebbe essere presa come tema delle letture odierne. Nella prima lettura, dopo il ritorno dall’esilio babilonese, Esdra, il sacerdote cerca di ricostruire e restaurare gli aspetti religiosi del popolo di Israele. Inoltre, li aiuta a fissare la loro attenzione, fede, amore e speranza in Dio leggendo il libro della legge. Nella seconda lettura, San Paolo usa l’immagine delle parti del corpo che sono saldamente fissate insieme per funzionare in armonia per svolgere i compiti quotidiani. Se una parte del corpo non funziona bene, tutto il corpo soffre. Con questa immagine li esorta a mantenere l’unità che dovrebbe essere espressa nell’amore di Dio e nelle opere di carità per compiere la volontà di Dio.
Cerchiamo di mantenere l’unità ricordando il fatto che l’unità diventa la causa di opere straordinarie e miracoli. A ciascuno di noi sono stati dati così tanti talenti, energie, doni e benedizioni da Dio. Usiamoli per l’unità e soprattutto per il bene comune in senso più largo della parola.
Nelle letture odierne vengono evidenziati i sensi, in particolare il senso della vista e dell’ascolto. Come già sapete, acquistiamo conoscenza e comprensione attraverso i cinque sensi. Usiamo questi sensi in modo positivo non solo per lodare e adorare Dio, ma per portare avanti la missione che ci è stata affidata da Gesù Cristo nostro Signore.
Nel Vangelo di oggi abbiamo ascoltato che “i loro occhi erano fissi su di Lui”. Durante il “periodo della Galilea”, prima del suo ultimo viaggio a Gerusalemme, Gesù interagiva con le persone, guariva i malati, insegnava loro e partecipava alle cerimonie religiose nella sinagoga. In questo modo, questo brano ci esorta a interagire con le persone diventando una buona notizia.
Sembra che l’evangelista luca ci inviti a fissare i nostri occhi, le nostre menti, la nostra speranza e la nostra fede su Gesù Cristo per costruire una buona relazione con Dio Padre. Fissare i nostri occhi su Gesu’ significa costruire il nostro rapporto personale con Lui seguendo i suoi insegnamenti.
Cosa ci insegna il testo di Isaia citato da Gesù Cristo? Certamente, questo testo ci insegna a fare ciò che Gesù ci ha insegnato a fare con la sua vita in modo molto concreto. Gesù è unto con lo spirito e annuncia la buona novella ai poveri, proclama la libertà ai prigionieri, restituisce la vista ai ciechi e proclama l’anno di grazia.
Abbiamo tutti ricevuto lo spirito santo nel battesimo e nella cresima. Diventiamo buona novella per i poveri, ispirazione per gli afflitti, aiuto per coloro che soffrono ogni forma di ingiustizia nella nostra società? Diamo nuova luce a coloro che hanno difficoltà nel campo sociale e economico? Siamo invitati a fissare i nostri occhi, i nostri pensieri, la nostra speranza e la nostra fede in Cristo.
Mentre celebriamo l’anno del Giubileo, cerchiamo di vedere e ascoltare coloro che sono emraginati e depressi e le persone bisognose e diventiamo una buona novella per loro. Gesu’ e’ la parola di Dio e il nostri occhi rimangano sempre fissi su di lui che non solo ha insegnato ma ha anche vissuto la parola di Dio che e’ salvezza
(fr. James Samuail)