GIOVEDI 4 DICEMBRE
Fare la volontà di Dio ( Mt , 21.24-27 ), ma come? Ascoltando e mettendo in pratica la Parola di Dio.
1. Ascoltare è più che sentire, vuol dire prestare attenzione, fare spazio all’Altro, in questo caso a Dio che parla. A Lui è dovuta l’Obbedienza della fede, cioè l’assenso, il dire SI, che ha il nome di FEDE, come virtù che stà a fondamento ed è anche la porta attraverso la quale entrano tutte le virtù nel Tempio di Dio che siamo noi.
Quindi la fede è il fondamento della costruzione che si erige sperando, ossia dirigendo i nostri desideri verso Dio, come un’ancora che si tira in avanti, verso la meta e la carità perfeziona la costruzione che completata viene consegnata a Dio nostro Fine ultimo.
2. Il problema è duplice : L’ascolto attento e ordinato alla luce della fede e i doni dello Spirito Santo per ordinare noi stessi, il creato e le creature a Dio secondo le esigenze della giustizia, che parte dalla conoscenza della Verità e diventa il fondamento della carità, che è il vincolo della perfezione. La difficoltà maggiore consiste, come ben sappiamo, soprattutto nel praticarla la Parola, dopo aver messo ordine nella mente e nel cuore, per poter bene agire.
Ecco la grande sfida per tutta la durata della nostra esistenza terrena e rappresentata dal tempo liturgico dell’Avvento, occasione favorevole per disporci ad accogliere il Signore Verbo di Verità che si fa Via per donarci una Vita piena e gioiosa secondo lo spirito delle Beatitudini. La felicità a cui aspira ogni cuore umano è data dalla stabilità
della costruzione che deve crescere ben ordinata avendo Cristo come pietra angolare e in concreto la fede come nostra risposta a Lui che ne è il fondamento per poter crescere verso di Lui e camminare nella Speranza e nella Carità, senza la quale nulla è valido .
Fr. Antonio M. Cocolicchio, O.P.
Riferimenti scritturistici Is 26,1-6 Sal 117 Mt 7,21.24-27